
Riso Venere: storia, proprietà nutrizionali e uso in cucina
Il Riso Venere, conosciuto anche come riso nero, è una varietà di riso sempre più apprezzata negli ultimi anni. Si tratta di una varietà ibrida: è stato cioè ottenuto attraverso incroci di specie diverse.
Si tratta di un riso integrale, con chicchi di un colore bruno scuro, tendente in qualche caso al violaceo nerastro, da cui l’appellativo di riso nero. Oltre al colore lo caratterizza un tipico aroma di nocciole e di pane appena sfornato.
Una varietà italiana
Molti pensano che sia una varietà di riso orientale. In parte è vero, perché il progenitore del riso Venere viene dalla Cina. Ma la semente specifica del riso Venere è stata invece realizzata proprio in Italia dalla Sapise, una cooperativa agricola di risicoltori sardi e piemontesi, grazie all’incrocio tra specie cinesi e italiane.
La Sapise si occupa proprio di coltivazione di sementi di riso e, che grazie al suo centro di ricerca, oltre al riso Venere ha realizzato anche il riso Ermes (un particolare riso rosso).
Attualmente il riso nero viene coltivato esclusivamente in alcune zone del Piemonte (in particolare il Vercellese, il Novarese e la zona di Casale Monferrato, che sono le storiche zone risicole della Pianura Padana) e nella splendida valle del Tirso in Sardegna, in provincia di Oristano.
Storia
Le origini del riso Venere risalgono al XIX secolo, quando in Cina erano state selezionate alcune varietà di riso scuro, così pregiate ed esclusive che pare la loro coltivazione fosse riservata alla mensa dell’imperatore. Proprio per questo era definito “riso proibito”.
Secondo alcuni questa definizione invece faceva riferimento al fatto che si credeva che il riso nero avesse proprietà afrodisiache. In realtà non vi sono evidenze scientifiche riguardo a questa convinzione.
Il riso Venere è stato ottenuto in anni molto recenti, solo nel 1997, incrociando queste specie cinesi di altissima qualità, con sementi italiane, allo scopo di ottenere un prodotto particolarmente aromatico e gustoso, oltre che ricco di sostanze nutritive.
E’ importante sottolineare che questa varietà di riso è stata ottenuta con metodi convenzionali di incrocio, per cui non va assolutamente associata alle varietà modificate geneticamente. Il riso Venere è un prodotto totalmente naturale.
Caratteristiche nutrizionali
Come abbiamo detto, il riso Venere è un riso integrale: a differenza del riso brillato, non viene privato della parte esterna fibrosa. Questo lo rende particolarmente interessante dal punto di vista nutrizionale, anche se ne limita in parte gli usi in cucina.
Non è, ad esempio, per nulla adatto per risotti: come tutti i risi integrali rilascia pochissimo amido, per cui la mantecatura (che è proprio quel fenomeno che rende cremosi e morbidi i risotti) non è possibile. Inoltre il riso Venere richiede una cottura più lunga, e risulta comunque più resistente alla masticazione anche quando è ben cotto.
Il contenuto di carboidrati è simile a quello delle altre varietà di riso, ma la alta presenza di fibre e di lipidi (contenuti nell’involucro fibroso) fornisce un apporto più equilibrato, e favorisce un assorbimento più graduale degli zuccheri. Il riso nero è inoltre una fonte importante di vitamina B, ed è particolarmente ricco di minerali quali ferro, zinco, manganese, calcio e selenio, sostanze che il nostro organismo non è in alcun modo in grado di sintetizzare, e che devono essere assunte attraverso una corretta alimentazione. Un altro elemento di cui il riso Venere è particolarmente ricco sono gli antociani: si tratta di pigmenti tipici dei vegetali scuri con colorazioni che vanno dal rosso al blu, e che hanno una specifica funzione antiossidante. La funzione alimentare degli antociani è quella di interagire con gli ossidanti quali l’ossigeno molecolare e i radicali liberi, riducendone l’effetto e in sostanza rallentando l’invecchiamento delle cellule.
Il riso Venere inoltre è naturalmente privo di glutine, quindi adatto anche ai celiaci. Prima di consumarlo fate però fate attenzione all’etichetta: solo alcuni marchi lo dichiarano come sicuro da questo punto di vista. Altri scrivono sulla confezione che il riso viene lavorato in stabilimenti in cui sono prodotti anche altri cereali contenenti glutine. In questo caso non è adatto all’alimentazione dei celiaci.
Usi in cucina
La ricetta che forse lo ha reso più famoso è quella con i gamberetti e le zucchine, che è diventata ormai un classico della nostra cucina. Di sicuro il riso nero non è adatto per ricette troppo elaborate, e soprattutto, avendo un proprio aroma molto caratteristico e definito, non può essere affiancato ad ingredienti con sapori troppo invadenti. Con un po’ di fantasia potete però trovare degli accostamenti che ne valorizzino le qualità organolettiche.
Vi suggeriamo di provare la ricetta del riso venere con asparagi, avocado e lime. Leggera, gustosa e facile da preparare.
Il riso venere si presta a diverse modalità di cottura:
Bollitura: la più classica. Si tratta di immergere il riso in abbondante acqua in ebollizione e preventivamente salata, per poi scolarlo al termine della cottura. Per portare il riso nero alla giusta consistenza è necessario farlo bollire per circa 40 minuti.
Pentola a pressione: per ridurre i tempi di cottura potete mettere il riso immerso in acqua fredda all’interno di una pentola a pressione (calcolate circa due volte il volume di acqua rispetto al riso. Il tempo di cottura è di circa 20 minuti da quando la pentola fischia.
Pilaf (al forno): questo metodo di cottura è particolarmente adatto al riso Venere, ma richiede un po’ di esperienza per ottenere buoni risultati. Disponete il riso sul fondo di una pirofila, copritelo con acqua fredda (o brodo vegetale). Il riso dovrebbe essere appena coperto dal liquido. Coprite poi la pirofila con carta argentata, e mettetelo in forno preriscaldato a 200 gradi per circa mezz’ora. Estraete quindi la pirofila e sgranate i chicchi con una forchetta.
E’ possibile naturalmente cucinare il riso Venere anche a risotto, aggiungendo cioè man mano il liquido durante la cottura e facendolo asciugare (senza scolatura). Secondo noi però, questa non è la modalità di cottura più adatta a valorizzare il riso nero.